Sono poche le aziende che si tutelano con una copertura assicurativa dal rischio di interruzione di attività lavorativa. E’ quanto afferma il report OCSE “Responding to the COVID-19 and pandemic protection gap in insurance“, che esplora la reazione a caldo delle imprese e del mondo assicurativo allo shock globale dovuto all’epidemia di Covid-19. Secondo il rapporto, le aziende che si tutelano sono poche e le coperture sono spesso opzioni addizionali rispetto alla protezione della proprietà commerciale.
In questa fase delicata che ha visto prolungati “lockdown”, lo IAIS – l’Associazione Internazionale delle Autorità di Vigilanza Assicurativa – invita a fare attenzione alle possibili criticità per la stabilità finanziaria nel caso di assorbimento di rischi ex-post da parte del settore e quindi di rischi e perdite non precedentemente contemplati. Al di là delle soluzioni di breve periodo, il settore assicurativo è impegnato nella pianificazione di soluzioni a lungo termine che dovranno tenere conto di fattori come l’incertezza del rischio, il costo sostanziale della copertura, la natura del danno (che in questo caso non riguarda danni infrastrutturali e fisici) e l’esposizione correlata tra i differenti paesi e mercati.
Numerosi gruppi di lavoro e task force sono stati istituiti nelle varie giurisdizioni per lavorare a soluzioni concrete. Tra di essi, quello di EIOPA – l’Autorità europea di settore – che sostiene una “soluzione di resilienza condivisa”, gli assicuratori continentali di Insurance Europe, la Fédération française de l’assurance che punta su un programma “CATEX” per la copertura dei danni in seguito a eventi straordinari (pandemie, attacchi terroristici, catastrofi naturali, ecc.) e il Regno Unito che sta lavorando ad un pool di riassicurazione sostenuto dal governo. Al lavoro anche ANIA, che ha offerto il proprio contributo sui tavoli aperti a livello nazionale ed europeo. Il tema pone infatti al centro la collaborazione tra istituzioni pubbliche e settore privato. Tra le proposte: stabilire un tetto massimo dell’ammontare di copertura governativa, forme di partnership pubblico-privato, utilizzare al meglio le competenze tecniche del settore assicurativo, incentivare la gestione e riduzione del rischio anche ai fini della tariffazione.