Comincia a produrre i primi risultati il sistema di controlli incrociati antifrode messo in piedi per evitare soprattutto le truffe nel mondo rc-auto. Secondo i dati forniti nei giorni scorsi dal consigliere dell’IVASS Riccardo Cesari nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Industria del Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge del Governo sulla concorrenza, l’attività antifrode delle compagnie di assicurazioni, grazie ai controlli incrociati dei vari database disponibili sul mercato, ha consentito di bloccare 43 mila richieste di risarcimento sinistri fasulle, pari all’1,5% dei sinistri annui, con un risparmio stimato in 250 milioni di euro.
I controlli sono stati resi possibili grazie all’AIA, l’Archivio integrato antifrode che ha messo insieme 8 grandi archivi pubblici e parapubblici e che, quest’anno, potrebbe arrivare ad includere anche il casellario infortuni dell’INAIL, i codici fiscali (Agenzia delle Entrate) e l’anagrafe residenti che da gennaio copre ormai 7.903 comuni italiani. Il potenziamento dell’ AIA – ha aggiunto Cesari – consentirà alle compagnie, alle forze dell’ordine e alla magistratura di calcolare indici di fraudolenza dei sinistri e l’individuazione di reti criminali capaci di alterare gravemente il funzionamento del mercato delle coperture assicurative.