Le compagnie di assicurazioni italiane dovrebbero essere soddisfatte dalle proposte di modifica emerse in sede europea alla direttiva Solvency 2 sui loro bilanci, in modo particolare per quanto riguarda il volatility adjustment e, cioè, il meccanismo riguardante i requisiti di capitale e di capitale disponibile basato sulle oscillazioni di mercato.

Lo ha detto il consigliere dell’IVASS Alberto Corinti intervenendo recentemente ad un convegno sui bilanci delle compagnie di assicurazioni.

Il volatility adjustment, ha spiegato Corinti, è un meccanismo che ha funzionato bene in questi anni ed è stato uno strumento importante che ha facilitato il risk management nelle imprese. Il volatility adjustment è nato infatti per ridurre le oscillazioni non permanenti dello spread sui titoli di Stato che costituiscono una quota così importante degli investimenti delle compagnie, riducendo così la volatilità che mal si concilia con bilanci che guardano al lungo termine. Le modifiche in arrivo tendono adesso a ridurre i vantaggi che questo meccanismo aveva dato a mercati e ad imprese che non meritavano certe compensazioni. L’allargamento dello spread, ad esempio, sarà ora compensato in modo molto più significativo rispetto al passato così come saranno anche ridotti i requisiti di capitale.